palazzo bocca trezza _ verona
Si tratta di un edificio di impostazione classicheggiante, databile alla seconda metà del Cinquecento, che molto soffrì a seguito dell’abbandono in cui fu lasciato dopo l’ultimo conflitto mondiale. All’interno ancora si possono ammirare in numerose sale soffitti splendidamente decorati con stucchi del secolo XVI, piccole scene mitologiche e paesaggi sapientemente incastonati negli stucchi; fregi affrescati e, nelle sale maggiori, monumentali camini. Verso il Iato prospiciente Via San Nazaro il sottogronda è affrescato con scene dipinte da Giovanni Battista Del Moro; nel portico centrale terreno si conservano monocromi dipinti da Paolo Farinati raffiguranti gli Amori di Venere e Adone, mentre nel lato prospettante verso il giardino esiste ancora un fregio sotto gronda raffigurante una serie di busti di imperatori romani con schiavi e soldati, opera di Anselmo Canerio. In una delle sale terrene si ammirano bellissime grottesche con paesaggi e grandi figure dipinte da Bernardino India, al cui pennello si deve anche l’imponente fregio del salone centrale raffigurante il Trionfo di Mario sui Cimbri.
Il palazzo, costruito dai conti Murari della Corte Bra’, rimase in proprietà della famiglia fino al 1837. Passò quindi in diverse mani fino al 1853, quando fu acquistato dalla famiglia Trezza. Lavinia Trezza vedova Bocca, morta nel 1922, lasciò palazzo e pertinenze in proprietà del Comune di Verona. Dopo i restauri postbellici l’edificio fu adibito dal Comune a sede dell’Istituto d’Arte Napoleone Nani.
Fonte: Notiziario BPV numero 2 anno 1998